LINEE GUIDA DI PREVENZIONE E CONDROPROTEZIONE

Una fetta decisamente importante della popolazione è affetta da artrosi 

 le domande che comunemente sento formularmi in ambulatorio sono: 

come si fa a prevenire questo problema? 

 cosa posso fare per non arrivare all’intervento?

Attualmente nel mondo scientifico non c’è uniformità di opinioni in merito. Cercherò comunque di dare delle risposte.

Prevenire significa ridurre quei fattori di rischio che in percentuale maggiore sono responsabili della patologia e quindi ridurre tutte quelle condizioni che possiamo definire preartrosiche. Per condizioni preartrosiche si intendono sia patologie che potrebbero essere predisponenti all’artrosi, sia abitudini quotidiane di vita e lavorative. Agire sulle condizioni preartrosiche può essere di grande aiuto.

I passi da seguire nella prevenzione della malattia artrosica sono tre:

1. Cambiare abitudini di vita

2. Curare patologie presenti che potrebbero predisporre all’artrosi

3. Iniziare trattamenti con condroprotettori.

CAMBIARE ABITUDINI DI VITA:

Partendo dal presupposto che artrosi significa usura della cartilagine credo che sia molto importante ridurre tutte le pratiche lavorative, quotidiane e sportive che portino ad un sovraccarico eccessivo delle articolazioni. L’artrosi degli arti inferiori (anca, ginocchio, caviglia, piede) interessa principalmente persone che svolgono lavori in piedi definiti pesanti che prevedono un sovraccarico di queste articolazioni (agricoltori, muratori, calciatori e sportivi professionisti, anche fra impiegati e commessi è molto frequente l’incidenza dell’artrosi degli arti inferiori).

Quindi il consiglio è quello di rallentare, diminuire le richieste funzionali alle nostre articolazioni. Questo non vuol dire che bisogna iniziare a vivere in maniera sedentaria (sarebbe assolutamente sbagliato farlo), ma ridurre i sovraccarichi sugli arti inferiori.

Il sovraccarico sulle articolazioni degli arti inferiori è sicuramente aggravato dal peso corporeo, quindi la diminuzione del peso corporeo serve per ridurre il sovraccarico articolare e anche per correggere eventuali alterazioni metaboliche che hanno legami con l’instaurarsi dell’artrosi.

Riassumendo: limitare i sovraccarichi funzionali riducendo i lavori pesanti (correggere le attività lavorative a rischio) e le pratiche sportive, perdere di peso, effettuare un esercizio fisico moderato poiché anche l’inattività è un fattore che può aggravare l’evoluzione artrosica.

CURARE PATOLOGIE PRESENTI CHE POTREBBERO PREDISPORRE ALL’ARTROSI: 

Esistono delle patologie preartrosiche, esse possono essere divise in generali e distrettuali. Tra le generali ricordiamo l’obesità, le alterazioni endocrino-metaboliche quali il diabete, l’iperlipidemia, l’iperuricemia. Anche se non esistono studi clinici precisi che dimostrino legami diretti tra queste patologie e l’artrosi è ormai accettato il legame tra obesità e artrosi degli arti inferiori. L’obesità svolge il suo ruolo nella genesi dell’artrosi sia direttamente dando un esagerato carico articolare con conseguente deterioramento delle strutture, sia tramite l’azione delle alterazioni metaboliche legate all’obesità che inevitabilmente hanno una importante incidenza anche sul metabolismo cartilagineo. Quindi bisogna curare le patologie preartrosiche generali: diminuzione del peso corporeo – tenere sotto controllo il diabete – monitorizzazioni costanti dei valori ematici. L’associazione dell’artrosi con il diabete mellito, i dismetabolismi lipidici e l’iperuricemia è molto frequente, quindi in ogni paziente artrosico bisogna indagare in merito a queste patologie dismetaboliche e attuare un trattamento dietetico e/o farmacologico mirato alla correzione di esse.

Inoltre l’artrosi si avvale anche di trattamenti di fisioterapia. Essi sono mirati alla riduzione del dolore, riduzione della contrattura muscolare, preservazione della funzionalità articolare, stimolo del tono-trofismo muscolare e anche ad un miglioramento del tono psichico.

Esistono inoltre, come già detto, patologie distrettuali che favoriscono l’insorgenza dell’artrosi distrettuale (artrosi interessante prevalentemente una articolazione). Tutte le patologie ortopediche che alterano l’asse meccanico dell’arto inferiore sono responsabili di artrosi poiché alterando la normale meccanica dell’articolazione producono inevitabilmente un’usura precoce della cartilagine (displasia congenita dell’anca, morbo di Perthes, osteocondrosi interessanti uno dei due condili femorali o il piede, coxa vara, coxa valga, ginocchio varo, ginocchio valgo). Molte di queste patologie sono di natura congenita e possono essere tenute sotto controllo con trattamenti conservativi e talvolta chirurgici. Risulta importantissimo a tal proposito sottoporre a periodiche valutazioni specialistiche ortopediche i bambini fin dai primi anni di vita. Attualmente si è ridotta notevolmente l’artrosi dell’anca indotta dalla displasia congenita dell’anca poiché esistono gli screening ecografici di massa a cui vengono sottoposti tutti i bambini e quindi eventuali alterazioni displasiche dell’anca vengono corrette nei tempi giusti.

CONDROPROTETTORI

La condroprotezione consiste nell’utilizzo di farmaci che vadano ad agire sulla cartilagine in modo da ottenere sostanzialmente quattro risultati:

1. conservare le condizioni di vitalità ottimali per le cellule cartilaginee (condrociti)

2. inibire i processi degradativi della cartilagine

3. evitare alterazioni delle caratteristiche del liquido sinoviale

4. stimolare la sintesi dei proteoglicani (sono costituenti importanti della cartilagine ialina)

Disponiamo di diverse sostanze che ci hanno dato risultati in vitro ed in vivo della loro efficacia.

 Io prediligo la glucosamina solfato somministrata per via orale poiché oltre a dare un’azione di stimolo sull’anabolismo delle cellule cartilaginee ed avere un’azione anticatabolica nei confronti delle stesse ha anche delle proprietà antiinfiammatorie che non sono attualmente ben spiegate.

Ovviamente il tessuto cartilagineo trattato deve avere una buona capacità di attuare una risposta di tipo riparativo proprio per questo motivo l’efficacia dei condroprotettori è maggiore quando si effettuano trattamenti precoci (prima che si instauri un grave danno cartilagineo).

TRATTAMENTI INFILTRATIVI: ACIDO IALURONICO

L’artrosi di ginocchio risponde molto bene a trattamenti infiltrativi intrarticolari con acido ialuronico e studi recenti hanno dimostrato che anche nell’uomo vi possa essere una riparazione delle lesioni articolari degenerative con l’uso del farmaco intrarticolare.

La condroprotezione farmacologica (protezione della cartilagine) in associazione ad azioni mirate nei confronti delle condizioni preartrosiche può dare risultati incoraggianti.