La displasia congenita dell’anca è un difetto di sviluppo congenito dell’articolazione coxo femorale, che può comportare la dislocazione della testa del femore fuori dalla cavità acetaboalre (sublussazione e lussazione dell’anca) e raramente guarisce spontaneamente, quindi la displasia congenita dell’anca può essere considerata come una fase di prelussazione dell’articolazione che si manifesta precocemente e se non curata può portare a conseguenze permanenti e spesso invalidanti per il paziente.
Recentemente la displasia dell'anca è stata definita displasia evolutiva (developmental displasya of the hip - DH). Il termine developmental lascia intendere che la malattia può essere presente alla nascita, ma può comparire anche successivamente durante lo sviluppo dell'anca.
Ogni singolo quadro anatomo-patologico da un acetabolo poco profondo e conformato fino alla lussazione vera e propria è da considerae nel quadro della displasia evolutiva dell'anca (DEA). (1)
Questa patologia è conosciuta da moltissimi anni, già Ippocrate (460-370 a.C.) la descrisse segnalando che poteva essere congenita provocata da traumi sull'addome materno avvenuti durante la gravidanza.
Possiamo avere quindi una definizione della patologia di tipo clinico proposta negli anni '80: congenital hip dislocation - CDH (lussazione congenita dell'anca - LCA) e di natura strumentale proposta negli anni '90: developmental displasya of the him - DDH (displasia evolutiva dell'anca - DEA).
1. Aronsson DD, Goldberg MJ, Kling TF Jr, Roy DR: Developmental dysplasia of the hip. Pediatrics 94, 201-208, 1994.
2. Graf R.: The diagnosis of congenital hip, Joint dislocation by the ultrasonic Compound - treatment. Arch Orthop. Traumat., 1980; 97:117-33
3. Graf R.: Guide to sonography of the infant hip. Stuttgart - New York: George Thieme Verlag, 1987.
Ecografia delle anche
Gli ultrasuoni evidenziano le strutture cartilaginee come il labrum, l’acetabolo (mediale e superiore), la cartilagine ipslonica (triradiata) ed i loro rapporti con la testa del femore. Finchè il nucleo cefalico di ossificazione ha un diametro inferiore ai 10 millimetri la cartilagine triradiata può essere ben visualizzata (gli ultrasuoni non possono attraversare l’osso perciò la testa del femore ossificata potrebbe limitare la visualizzazione dell’acetabolo mediale).
Il nucleo di ossificazione cefalico fino a circa un anno di età non è abbastanza grande da interferire con la valutazione ecografica. La valutazione ecografica può essere effettuata, come descritto da Harcke e Grissom (4), sui due piani, coronale e trasverso, con anca in flessione ed estensione oppure su un unico piano a scansione lineare, come descritto da Graf (4-5).
La classificazione ecografica di Graf della tipizzazione delle anche oltre a descrivere un grado di normalità (tipo 1) ed un grado di lussazione (tipo 4) evidenzia un grado di fisiologica immaturità, bambini al di sotto dei 3 mesi, che si risolve spontaneamente (tipo 2 A) ed un grado, definito a rischio, (tipo 2 B) con deficit di ossificazione ed insufficienza strutturale del labrum. Il ritardo di ossificazione presente nel tipo 2 può evolvere verso la decentrazione di tipo 3 o verso la lussazione (tipo 4).
L’esame ecografico (ultrasuoni) è molto sensibile poiché riesce ad individuare anomalie delle anche che clinicamente e radiograficamente potrebbero apparire normali.
4. Harcke HT, Grissom LE: Sonographic evaluation of the infant hip. Semin Ultrasound, CT, MR, 7:331-338, 1986
5. Graf R: Classification of hip joint dysplasia by means of sonography. Arch. Orthop. Trauma Surg. 102:248 – 255, 1984