Il legamento crociato anteriore (LCA) si trova al centro del ginocchio. E’ detto “crociato” poiché incrocia un altro legamento che è il legamento crociato posteriore (i legamenti crociati sono due: anteriore e posteriore).

Il legamento crociato anteriore ha la funzione di limitare il movimento di traslazione in avanti della tibia mentre il crociato posteriore limita quello di traslazione posteriore. 

Questi due legamenti sono degli importanti stabilizzatori del ginocchio, infatti la lesione di uno dei due o di entrambi è responsabile di instabilità del ginocchio che può essere anteriore, posteriore o anteroposteriore.

La rottura del legamento crociato anteriore è molto più frequente rispetto a quella del posteriore. Nell’iter diagnostico sono molto importanti i seguenti elementi:

1.    la storia che ci racconta il paziente in ambulatorio

2.    l’esame clinico 

3.    la diagnostica per immagini.

Il paziente che ha una rottura del legamento crociato anteriore (che chiameremo per comodità LCA) solitamente riferisce due meccanismi traumatici:

1.    un calcio a vuoto (in iperestensione l’LCA raggiunge il massimo della sua tensione e quindi il calcio a vuoto può essere responsabile della rottura dello stesso)

2.    trauma distorsivo con piede bloccato al suolo (molto frequentemente un trauma distorsivo rotatorio mentre il piede è bloccato a terra può provocare una rottura del legamento). 

Dopo l’evento traumatico il ginocchio si gonfia (per la presenza di versamento sieroematico intrarticolare). Inizialmente il dolore può essere anche molto importante, ma già dopo poco tempo, se si è verificata solo la lesione dell’LCA, il dolore può diminuire e il paziente può anche deambulare autonomamente.

Durante la visita bisogna effettuare un accurato esame obiettivo mirato a valutare la stabilità del ginocchio. Può essere effettuata all’artrocentesi (aspirazione del liquido presente nel ginocchio), la quale può darci anche delle indicazioni diagnostiche, poiché la presenza di sangue nel ginocchio (emartro) che si è gonfiato dopo un evento traumatico ci fa sospettare una lesione legamentosa. Inoltre l’artrocentesi, diminuendo la tensione della capsula articolare, può anche essere efficace nell’alleviare il dolore.

Solitamente dopo la visita la diagnosi è già chiara, raramente un chirurgo del ginocchio non si accorge che l’LCA è rotto, ma per completezza diagnostica e per vedere se sono presenti altre lesioni a carico del ginocchio bisogna sempre fare la radiografia (per evidenziare eventuali lesioni ossee) e la RMN (per vedere la rottura del legamento e valutare lo stato delle altre strutture del ginocchio).

Talvolta la lesione legamentosa si associa anche ad una lesione meniscale. 

La rottura del legamento crociato anteriore richiede l’intervento di ricostruzione.

Dopo l’intervento il paziente dovrà indossare una ginocchiera articolata, bloccata a quindici gradi di flessione, per sette giorni (giorno e notte). In ottava giornata dovrà recarsi dal proprio fisioterapista di fiducia con la lettera di dimissione del chirurgo “contenente le indicazioni per il posto operatorio”. Il fisioterapista dovrà sbloccare la ginocchiera in modo tale da permettere la flessione del ginocchio all’interno della stessa. Dall’ottava giornata in poi il paziente dovrà indossare la ginocchiera solo quando esce di casa (per protezione), in casa non dovrà indossarla, né tantomeno dovrà stare col ginocchio fermo davanti alla televisione o al computer. Il compito del paziente dall’ottava giornata in poi è quello di piegare il ginocchio sempre di più in modo da raggiungere in tempi brevi il movimento completo. Seguirà presso il fisioterapista un programma di riabilitazione mirato al recupero completo dell’estensione e della flessione del ginocchio ed al potenziamento muscolare dell’arto inferiore.

Entro un mese dall’intervento il paziente tornerà alle sue consuete abitudini e potrà fare tutto tranne praticare sport di contatto (calcio, pallamano, pallavolo, pallacanestro). Il chirurgo autorizzerà il paziente ad iniziare pratiche sportive non prima di cinque mesi dall’intervento previa valutazione clinica del ginocchio..